Nuovo caso di rimborso deciso dall’Arbitro Bancario Finanziario a favore di un correntista che si era visto sottrarre oltre 11 mila euro con una truffa via sms. Dopo i casi che vi abbiamo già raccontato nei mesi scorsi relativi alle disavventure (a lieto fine) di un risparmiatore di Bologna e di un altro a Messina, ecco una nuova vicenda destinata a far scuola nella direzione di una sempre maggior tutela nei confronti di chi è vittima di smishing, vishing e delle varie altre nuove forme di truffa.

L’utente di Poste Italiane truffato via sms

Un correntista di Poste Italiane si era visto recapire un sms da un numero apparentemente riconducibile alla società presso la quale aveva il proprio conto corrente: cadendo nella trappola aveva inserito i dati richiesti e permesso così l’accesso ai truffatori che avevano ordinato un bonifico in uscita per ben 11.666 euro. 

L’uomo, che si era rivolto a Poste Italiane cercando di risolvere la controversia bonariamente senza ottenere soddisfazione, ha fatto quindi ricorso all’Arbitro che gli ha infinie riconosciuto il diritto ad essere risarcito del danno subito.  In particolare l’Arbitro ha ritenuto che il sistema di autenticazione e di protezione adottato da Poste Italiane non sia conforme allo Strong Customer Authentication, un sistema di autenticazione “forte” che avrebbe potuto tutelare la vittima della truffa evitando quanto accaduto.

Le decisioni dell’Arbitro a favore degli utenti

L’Arbitro Bancario Finanziario si è già diverse volte espresso in favore del consumatore, sostenendo che grava sulla Banca o sulla società di gestione della carta di credito dimostrare di avere adottato un sistema adeguatamente protetto di autenticazione: in base a ciò, secondo l’organismo sussiste colpa grave in capo al professionista che non abbia messo a disposizione del cliente un sistema sicuro e il conseguente diritto al rimborso del danno a favore del consumatore.

Per questa ragione, in caso ci si trovi a subire un raggiro simile a quello qui raccontato è consigliabile rivolgersi subito all’istituto bancario chiedendo il rimborso e – ove questo non sia riconosciuto – presentare ricorso all’Arbitro, anche con l’assistenza di un’associazione dei consumatori come  Assoutenti.

Il servizio Cambiapasso di Assoutenti E. Romagna

Assoutenti Emilia Romagna attraverso il suo progetto Cambiapasso offre ai cittadini la propria assistenza per riconoscere casi di potenziale truffa o per gestire le conseguenze di una truffa già subita. Se hai bisogno del nostro aiuto chiamaci allo 051 0828436 o scrivici a sportello@cambiapasso.it oppure utilizza il form a fondo pagina. Se preferisci puoi rivolgerti direttamente a una delle nostre sedi.

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